Alopecia Androgenetica
L’Alopecia Androgenetica è di gran lunga la più diffusa causa di perdita dei capelli.
Una causa certa dell’alopecia androgenetica è la sovrabbondante presenza di deidrotestosterone (o diidrotestosterone, in sigla DHT) nel follicolo del capello. Il DHT risulta altamente dannoso per il follicolo: opera dapprima accorciando la fase di crescita del capello, poi provocando una progressiva miniaturizzazione del follicolo (che produrrà quindi un capello sempre più stento), fino ad arrivare all’atrofia completa e quindi alla cessazione di ogni attività produttiva.
Il DHT, è il prodotto della trasformazione degli ormoni androgeni per effetto dell’enzima 5-alfa-reduttasi.
L’ormone androgeno per eccellenza è il testosterone, un ormone prettamente maschile, ma presente anche nelle donne. Nell’uomo il testosterone viene secreto soprattutto dalle cellule interstiziali dei testicoli (mg. 8 al giorno ca.), mentre nelle donne la secrezione di ormoni androgeni è di minore entità e proviene dalle ovaie e dal corticosurrene.
La trasformazione degli ormoni androgeni in DHT avviene direttamente nella ghiandola sebacea dei follicoli predisposti e non a carico di una certa zona di cute; la dimostrazione è data dal fatto che trapiantando capelli non predisposti a calvizie (presenti nelle aree laterali e posteriori del capo nei maschi) in zone dove erano ospitati capelli colpiti da alopecia androgenetica, l’attività pilifera dei capelli trapiantati continua per tutta la vita.
Oltre alla presenza del DHT altre cause sembrano comunque interessare il processo di alopecia androgenetica.
Da più parti è stata avanzata la corresponsabilità dei fattori immunologici: una volta che il processo alopecico è iniziato ad opera del DHT il sistema immunitario attaccherebbe i follicoli interessati, impedendo la corretta produzione del capello.
Un altro campo su cui la ricerca sta cercando di porre rimedio è sulla diversa ricettività, riscontrata da diversi studiosi, di alcuni follicoli ai messaggi chimici del sistema biologico che regolano il ciclo pilifero.
Alopecia Androgenetica, Alopecia Seborroica, Calvizie comune, Calvizie Ereditaria, Alopecia Maschile e Alopecia Femminile
Si tratta di sinonimi: la definizione più corretta ed utilizzata è però alopecia o calvizie androgenetica.
Si è a lungo definita alopecia seborroica perché si accompagna frequentemente ad un’elevata secrezione sebacea. Gli studiosi hanno via via abbandonato questa definizione dopo aver provato che il sebo non è la causa della calvizie androgenetica, ma solo un fenomeno associato, peraltro non sempre presente.
Il termine “ereditaria” sottolinea che viene colpito da questo tipo di alopecia solo chi presenta nel proprio patrimonio genetico questa predisposizione, che può essere trasmessa, con uguale probabilità, sia dal ramo paterno che da quello materno.
E’ inesatto definirla calvizie maschile in quanto ne soffrono sia gli uomini che le donne (vedi domanda seguente): si può usare il termine calvizie androgenetica maschile per distinguerne il disegno tipico (arretramento delle tempie, calvizie del vertice) da quella androgenetica femminile caratterizzata da uno sfoltimento diffuso di tutto il cuoio capelluto.
Cause Alopecia Androgenetica
Esiste una gran varietà di fattori genetici e ambientali che con tutta probabilità giocano un ruolo fondamentale nella comparsa dell’alopecia androgenetica. I ricercatori stanno studiando i fattori di rischio che potrebbero partecipare alla genesi di questa malattia, ma la maggior parte di questi rimane sconosciuta. Si è scoperto che questa forma di calvizie è collegata agli ormoni androgeni, soprattutto a un androgeno chiamato diidrotestosterone.
Gli androgeni sono importanti per il normale sviluppo maschile prima della nascita e durante la pubertà, hanno anche altre funzioni importanti sia negli uomini sia nelle donne, come ad esempio la regolazione della crescita dei capelli e del desiderio sessuale.
La crescita dei capelli inizia sottopelle, in strutture apposite chiamate follicoli. Ciascun capello di solito cresce per un periodo variabile dai 2 ai 6 anni, poi entra in una fase di riposo per alcuni mesi e infine cade. Il ciclo ricomincia quando il follicolo inizia a produrre un nuovo capello. Se nei follicoli aumentano i livelli di androgeno la crescita del capello può avere un ciclo più rapido e il capello può crescere più corto e più sottile, oltre a trascorre più tempo tra il momento della caduta e la ricrescita del nuovo capello che va a sostituire quello caduto.
I ricercatori ritengono che esistano diversi geni che contribuiscono all’Alopecia Androgenetica, però nelle persone affette da questa malattia sono state individuate mutazioni di un unico gene (il gene AR). Il gene AR dà le istruzioni per costruire una proteina che funziona da recettore per l’ormone. Queste strutture cellulari permettono che l’organismo risponda correttamente al diidrotestosterone e agli altri androgeni circolanti nel sangue. Le ricerche suggeriscono che le mutazioni del gene AR provocano l’aumento dell’attività dei recettori dell’androgeno all’interno dei follicoli, ma non è tuttora chiaro però come facciano queste mutazioni genetiche ad aumentare il rischio di calvizie negli uomini e nelle donne affetti da alopecia androgenetica.
Si continuano a compiere ricerche sul collegamento tra l’Alopecia Androgenetica e altre patologie, come ad esempio la cardiopatia coronarica e il tumore alla prostata, negli uomini, e la sindrome dell’ovaio policistico nelle donne. Si ritiene che alcune di queste patologie possano essere collegate con livelli di androgeno eccessivi: in questo modo si potrebbe spiegare perché tendono a verificarsi in concomitanza con la calvizie di origine ormonale. Esistono anche altri fattori ormonali, ambientali e genetici che, pur non essendo ancora stati individuati, potrebbero essere coinvolti.
L’ereditarietà è tuttora poco chiara, perché probabilmente come detto coinvolge diversi fattori genetici e ambientali.
Questa patologia, tuttavia, tende a ricorrere nelle famiglie, quindi avere un parente stretto affetto da calvizie sembra essere un fattore di rischio per l’insorgere della alopecia androgenetica.
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